La dolce vita di strada . Se non vieni da nessuna parte puoi andare ovunque. Copyright 2. 01. 5 Federico Berti. Vorresti lavorare come volontaria o come lavoro vero e proprio? Vai a stare all'estero per un po'? Su Screenweek puoi leggere le recensioni del film Vai a lavorare, vagabondo, scritte dalla redazione e dal pubblico, corredate dal giudizio degli utenti. Acrostico e haiku per il. Che ha mente geniale e che sa lavorare Poeti e artigiani son tutti tuoi figli E adesso per loro distruggi gli artigli Di tanta violenza che. Precedente capitolo: banche-banchieri.html & index.html. Prosegue in: windows.html. Francis OâNeil sovrintendente generale della polizia di Chicago. Buskers memoir, episodio 20. La dolce vita di strada. Guardo negli occhi il giovane imprenditore abbronzato collâorologio astronomico e il telefonino. La dolce vita di strada. Romanzo on th eroad all'italiana. Dolce vita di strada.! La dolce vita di strada. Romanzo on th eroad all'italiana. Dolce vita di strada.! La dolce vita di strada. Vai al menu del portale. Da 15 anni il Vagabondo organizza esperienze di viaggio su richiesta. Chiedi a tuo padre e tua madre se gli piace andare a lavorare? Massarenti, âConsueloâ. La dolce vita di strada Dodici ore ogni santo giorno in mezzo a quei maledetti pezzenti, nemmeno un minuto per pisciare. Guardo negli occhi il giovane imprenditore abbronzato collâorologio astronomico e il telefonino, che negli anni â9. Ascolto divertito, penso al mio cellulare e al computer portatile colla tesi di laurea dentro. Siamo simili noi due, in fondo. Ti odio, ma ti amo perch. Non glie lo dico, preferisco ascoltare. Ha un sacco di storie inverosimili quel figlio di buona donna, per lo pi. Non mâinteressano le dionisiache, vorrei stendermi un poâ dormire ma il giardino di ieri promette poco bene. Brutte facce, suoni inquietanti, pessimi odori. Col mio carretto a mano risalgo il lastricato vado a cercarmi un altro posto godendomi il fresco dâuna piacevole serata estiva. Dolce vita di strada, ventâanni passano presto tanto vale goderseli. Mentre penso queste cose non mâaccorgo che il cielo sâ. Non so dove fermarmi, continuo a camminare e penso a un documentario sui pesci che davano lâaltra mattina in caffetteria: lo squalo deve nuotare in continuazione, non pu. Per questo ha sempre fame. Portoni chiusi, luci spente alle finestre.
Spingendo sempre a mano la cassa da morto riesco a infilarmi sotto un albero, che frena un poco lâimpeto ma non trattiene lâacqua. Vedo i tavoli di unâosteria accatastati uno sullâaltro, assicurati con le catene perch. Stendo il sacco a pelo impermeabile sul carretto per limitare danni allâequipaggiamento e resto qualche minuto nella posizione del fenicottero sperando che passi. Lâuragano continua a infuriarmi intorno, vestiti bagnati mi si raffreddano addosso, devo muovermi. Davanti a me la cabina del telefono illuminata, come in un fumetto apocalittico mâinfilo dentro e inizio a liberarmi dei panni inzuppati dallâacqua, mentre sono l. Scopro che la cabina era proprio davanti al semaforo, e che il semaforo in quel momento . Se la racconto non mi crede nessuno, penso. Sentitamente ringrazio per il prezioso consiglio, in questo momento ne avevo davvero bisogno. Mi vesto in fretta e trovo rifugio sotto unâedicola dei giornali a pochi metri dal mio improvvisato castello di carte. Sono le quattro del mattino, la pasticceria di fronte apre alle sei e mezzo. Ho imparato a dormire anche sâun piede solo e con un occhio aperto, ma ora il freddo vien da dentro e dove tocco prendo la scossa. Mi sento un parafulmine. Dolce vita di strada. Un vecchio squalo tra le rovine di Atlantide. Smette di piovere finalmente, riprendo il carretto dellâallegria e mi aggiro in silenzio nel labirinto spettrale dei vicoli senza incontrare anima viva, nemmeno i satiri danzanti di piazza San Francesco si vedono per le strade. Sono la morte che vaga per un cimitero colle tombe al neon. Si spengono le luci, schiarisce lâoscurit. Allâimprovviso vedo uscire del fumo da un cortile, mi sembra un sogno. Gli operai stanno bruciando non so cosa, mi avvicino e siedo al calore delle fiamme. Nemmeno il fuoco arriva a scaldarmi dentro. Quel giorno ho perduto lâinnocenza, fu allora che vidi per la prima volta il vecchio Caronte farmi lâocchiolino da una rivista di annunci. Chi ha molti soldi vive come un pasci. Ogni riferimento a fatti, personaggi o cose realmente esistenti .
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December 2016
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